Ad un blog così amato non si può e non si deve nascondere nulla. Certo. Come ad un grande amore, si può decidere di confidarsi dandosi tempo, regalandosi tanta riflessione. Non c’è fretta in questi casi. Ed è così che oggi scrivo e descrivo ciò che nella mia vita è cambiato da qualche mese a questa parte. Il mio dolce amore la persona che più ho amato e stimato nella vita, non c’è più. A dicembre il male l’ha vinta. Quello stesso male contro cui abbiamo lottato nell’ultimo anno, si è dimostrato più forte del nostro ottimismo, della battaglia che Rossella sapeva arricchire di progetti e leggerezza. Ha vinto lei , la malattia, portandoci via entrambi. Io, per la verità, sono rimasto , altro da me, alla ricerca di un nuovo me stesso. La nostra casa così tanto desiderata e plasmata da Rossella è il mio splendido rifugio. i miei figli mi confortano con la loro frequente presenza. Ho reagito, sono tornato a lavorare e tanto, tanto bene mi ha fatto. Ho progettato nuovi corsi residenziali dove i partecipanti vivono la casa e lo studio senza la tirannia del tempo. La fotografia attraversa tutto con naturalezza. I miei 50 anni di lavoro respirano con noi. Le tecniche, le riflessioni, le angosce che i tempi si trascinano dietro. Tutto è lì con noi, tutto viene affrontato nella serenità della nostra casa studio. Ad ognuno viene assegnata una stanza e giovani e meno giovani imparano respirando le tecniche. Spesso ribaltando le male intese concezioni di cui tutti si è vittime. Due giorni di fotografia, di ritratto di editing . Due giorni pieni di qualsiasi domanda, di vita. Due giorni con una grande attenzione al cibo e alle meraviglia della cultura locale. Due giorni per riscoprire un entusiasmo che temevamo perduto.
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