Il mio Kerouac

Alessandro Castiglioni, curatore e ricercatore, che da alcuni anni si occupa di ricerca per il museo Ma*Ga di Gallarate e mio figlio Tommaso, che è a capo della Segreteria cultura del Comune di Firenze, una sera si trovano a cena e parlano dell’importante mostra su Jack Kerouac – Painting a cui Alessandro Castiglioni ha molto lavorato per il Ma*Ga di Gallarate. “Jack Kerouac, ma certo! sono stato a casa sua.”. Tommi infatti mi seguiva volentieri durante i servizi fotografici e questo, in particolare, prometteva bene. Siamo andati a Lowell vicino a Boston. Era il 1996.gruppo

tommi e scoiattolo
Tommaso gioca con uno scoiattolo a Lowell. Solo ora realizzo che mi fidavo a tal punto di quel tredicenne da affidargli la mia amata Linhof 612.

Il reportage era uno di quelli innovativi come la rivista Gulliver in quegli anni proponeva spesso ai suoi lettori: Il giovane Kerouac, giornalista del Boston Globe e rivelazione letteraria con i suoi primi romanzi, ancora prima della sua consacrazione globale con On the road, vera e propria bibbia della beat generation. Con noi il giornalista Gianemilio Mazzoleni, ora condirettore di Style. Il tema erano i luoghi, gli amici, la casa di Kerouac. Accompagnati da John Sampas, cognato e amico fedele di Jack, abbiamo potuto visitare tutto questo. Sono rimasto molto colpito dai quadri e dai disegni così forti e lirici, che erano conservati nella casa di Kerouac. Ho chiesto e ottenuto il permesso di fotografarli insieme agli oggetti e ai taccuini dove erano trascritte le trame dei libri dello scrittore.

casa k Il mensile uscì qualche settimana dopo, ma le foto che documentavano questa sconosciuta seconda arte del grande Jack, sono rimaste nelle scatole di cartone dell’archivio dello studio a Sereia in questi 23 anni.

Alessandro si è così entusiasmato per questa storia che ha subito chiesto  di vedere il materiale, alcuni plasticoni di diapositive. Una settimana dopo ci siamo incontrati al Ma*Ga con la Presidente Sandrina Bandera e con la direttrice Emma Zanella.

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Immediatamente vengono scansite le immagini e si decide di presentare “il reperto” il 17 di marzo dedicandogli uno spazio di proiezione. Infatti con il contributo del mio caro amico Umberto Vecchi abbiamo impostato un semplice audiovisivo che fino al 22 del mese di Aprile è proiettato presso il Museo di Gallarate.

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18 marzo Ma*Ga di Gallarate

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