Cesare Colombo, testimone del tempo

Cesare era un caro amico, ci vedevamo spesso. La sua passione per il sociale e il suo altruismo erano davvero speciali. Cesare ha sempre aiutato i giovani fotografi, con i suoi preziosi consigli, ma sopratutto ascoltandoli e stimolandone i progetti.

Abbiamo anche avuto occasione di lavorare insieme. Fu in occasione della mostra del Museo di Storia Contemporanea per il  50° anniversario della Liberazione. Cesare aveva scoperto una storia molto interessante. Siamo nel 1995 a Lugano e un fotografo centenario si dichiara disponibile a rilasciare un’intervista. Cesare me ne parla e mi chiede di trasformare in audiovisivo quella esperienza. Insieme andiamo a Lugano con una telecamera e realizziamo un video testimonianza davvero sorprendente. Il vecchio fotografo ci racconta del viaggio verso Milano da Como in occasione dell’insurrezione finale del 25 aprile 1945. Il materiale è incredibile. Davanti a noi negativi Kodak Tri.x, che allora si trovava solo negli Stati Uniti, di eccezionale qualità e stato di conservazione.

Materiale inedito, di grande importanza storica. Insurrezione, gioia popolare, le Brigate che scendono a Milano, le fucilazioni dei gerarchi, piazzale Loreto con l’eposizione delle salme di Mussolini e della Petacci. Proprio in questo caso troviamo un esempio dell’importanza storica di quelle fotografie. In esse si dimostra chiaramente che in piazzale Loreto dal coordinamento partigiano era stato predisposto un servizio d’ordine, ben presto risultato insufficiente a contenere la collera della piazza.

Tornando a Milano Cesare ed io ci interrogavamo sul perchè quel materiale fosse stato secretato per tanti anni. Lui lo aveva offerto alla Schweizer Illustrierte Zeitung, che però non le aveva pubblicato, giudicandolo troppo crudo. L’ipotesi che Cesare riteneva probabile era che, dopo la caduta del muro di Berlino, gli archivi sotto controllo degli Americani fossero stati resi disponibili, mentre in periodo di guerra fredda fosse tutto top secret.

Cristian Schiefer

LA MOSTRA

Cesare Colombo era così colto e attento alla società e alla storia che spesso tendeva a mettere in secondo piano se stesso e la sua grande capacità narrativa e compositiva. Certo sapevo e giudicavo Cesare un fotografo di livello, ma è solo dopo la sua morte che, grazie anche al lavoro di diffusione delle sue figlie Silvia e Sabina, noi tutti abbiamo potuto mettere insieme il grande mosaico della sua opera, potendone finalmente apprezzare l’importanza.

Oggi è possibile vedere il suo lavoro nella bella mostra “Cesare Colombo. Fotografie 1952 – 2012”,  aperta fino al 14 giugno – ma chiusa in questi giorni a causa dell’ordinanza coronavirus – nella sala Viscontea del Castello Sforzesco di Milano, curata da Silvia Paoli con Silvia e Sabina Colombo. L’allestimento è di Italo Lupi.

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Trovo perfetta la cornice offerta dal luogo espositivo, ben accordata con il racconto che da queste immagini ci giunge di una Milano dove tutto avviene, scaturisce e poi matura. Milano è lo sfondo del cambiamento e dell’evoluzione. Anticipa i tempi e i problemi. La trovi frenetica, colta, divertente, ribelle. La scopri partecipe dei grandi momenti drammatici vissuti in questo paese come il funerale delle vittime di Piazza Fontana.48091507_1663722897061063_7533118426659684352_o

C’è il teatro la musica, i grandi milanesi Abbado e Dario Fo. C’è la storia di Milano.

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Al centro della sala Viscontea trova spazio, su grandi tavoli, l’altra parte del suo lavoro: l’approfondimento, la parola, la grafica. Quasi a completare quella fusione tra diversi linguaggi, tenedoli vicini e complementari come a lui sarebbe molto piaciuto. Certo visitando questa esposizione viene spontaneo chiedersi come oggi Cesare avrebbe raccontato la realtà attuale. Avrebbe saputo farlo con la sua sensibilità e il suo impegno, dando la parola a quelli che spesso non ce l’hanno, frammentati e divisi, soli con i problemi che questa fase impone.

Mi è venuto in mente Ken Loach, il cui ultimo film ho appena visto al cinema, entrambi schierati in modo deciso e sincero sempre dalla parte degli ultimi, ma con l’eleganza dei pochi.cesare 5

Andate a vederla questa bella mostra, andateci in gruppo e parlatene. Ragionateci e confrontatevi, portatevi a casa quello spirito che in quella sala torna a vivere come se il filo non si fosse mai spezzato.

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Su Wikipedia potete leggere la biografia e l’opera di Cesare Colombo.

 

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