Pupi&Renato

Che il ritratto coinvolga emotivamente, nella sua profondità, sia chi lo produce che chi lo subisce è cosa certa e già ne abbiamo parlato in questo sito. Talvolta in pochi minuti si entra in un rapporto profondo con i propri soggetti. E’ una sorta di miracolo che molto spesso si realizza. Quando ho fatto il ritratto a Renato Pozzetto è successo tutto per caso. Lui è venuto a pranzo da noi invitato da mio figlio Tommaso che lo frequenta da tempo e che nutre per lui un affetto sincero. Un po’ amico e un po’ zio. Uno che non ti stancheresti mai di ascoltare, qui nel nostro giardino in quella bellissima mattina di inizio estate.

I racconti di quegli anni, gli epici racconti del Derby Club, l’amicizia fraterna con Cochi, l’umanità di Enzo Jannacci, il genio di Dario Fo. La spontaneità, l’umorismo che non ti abbandona più e ti accompagna nel sostenere gli inevitabili scossoni della vita. Ricordo di aver pensato quanto mi sembrasse profondo Renato in mezzo ai suoi ricordi. Alternava il passato al presente con la sua vivacità, non risultando mai nostalgico e triste, ma semmai evocativo per quanto di importante sia stato costruito in quegli anni.

Nel pomeriggio, prima di lasciarci, nasce l’idea del ritratto qui nel mio studio. Ricordo di aver pensato al suo stare davanti all’obbiettivo fiero e protagonista con quella grande dignità che sa esprimere. Perfettamente calato nella parte di se stesso nel vivere il momento attuale. Ho davvero pensato che sarebbe stato perfetto nell’interpretare in un film o a teatro, il racconto di una vita intensa, dei rumori e dei silenzi, dei grandi temi dell’amore profondo e duraturo, dell’invecchiamento, della dolcezza dei ricordi e della poesia che ne deriva.

Qualche tempo dopo, a Venezia, nelle sale del festival del cinema sono stato chiamato da un magazine a realizzare il ritratto di copertina con Pupi Avati. Pochi minuti a disposizione, ma abbastanza per capire che mi trovavo di fronte a un autore con grandi motivazioni e in grado di trattare temi scomodi cui è sempre difficile accostarsi. E’ stato un incontro bello, in cui ho conosciuto un uomo interessato della gente, mai superficiale e di grande profondità. Non mi ha sorpreso che Pupi Avati abbia scelto Renato Pozzetto per questo suo film che si vede sulla piattaforma Sky. Lei mi parla ancora è il luogo di incontro di due sensibilità che si sono incontrate per raccontarci in un film la poesia della vita.

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